QUELL’ANELLO NASCONDEVA L’INCREDIBILE! IL GIOIELLIERE PIANSE COME UN BAMBINO DOPO LA RIVELAZIONE

Una verità che emerge

Lydia osservava il gioielliere mentre esaminava l’anello con crescente agitazione. “Questa lega non esisteva prima del ‘98 ma i segni di usura lo fanno risalire al ‘62,” borbottò, passando un dito sulla sigla microscopica. “Eppure…”

Un brivido improvviso. L’anello nella sua mano stava diventando insolitamente freddo, quasi ghiacciato al tatto.

L’uomo ebbe un sussulto. Con movimenti frenetici, rovistò in un cassetto, rovesciando una scatola di vecchie fotografie ben conservate in un cofanetto, lo stesso in cui aveva messo la lettera ingiallita. “Guardi!” esclamò, porgendole un’istantanea sbiadita.

Lydia riconobbe immediatamente il negozio, identico a oggi. E in primo piano, sua madre – sorridente, giovane – che stringeva tra le dita lo stesso identico anello. La data scritta a penna sul bordo: 1962.

“Ma come è possibile…” iniziò Lydia, quando un suono metallico attirò la sua attenzione. L’anello, ora sul bancone, vibrava leggermente, emettendo un debole ronzio.

Il gioielliere la fissò con occhi pieni di terrore. “Signorina, quell’anello non è mai stato rubato. È stato restituito.”

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